Compie 20 anni la legge n. 3 del 16 gennaio 2003, che con l’articolo 51 istituì per la prima volta in Italia il divieto di fumare nei locali chiusi aperti al pubblico. Una legge che, sebbene sia stata al suo esordio fortemente resistita, ha contribuito in due decenni a ridurre significativamente il numero di fumatori in Italia. Tuttavia, gli ultimi anni hanno registrato una tendenza inversa e ad oggi, stando ai dati dell’Istituto Superiore di Sanità, sono più di 800mila gli italiani che fumano rispetto agli 11,6 milioni del 2020.
L’ex ministro della Salute Girolamo Sirchia commenta: “La legge 3/2003 è stata una grande battaglia, che i cittadini hanno compreso, tanto che negli anni hanno difeso il provvedimento dai continui attacchi delle multinazionali del fumo più di quanto abbia fatto la politica. Le persone hanno capito che si tratta di un provvedimento che non guarda agli interessi specifici di qualcuno ma a quelli della popolazione, alla loro salute e alla loro vita”.
Tuttavia, ad oggi, le istituzioni dovrebbero impegnarsi maggiormente nell’agenda antifumo per contrastare le sfide emerse negli ultimi anni come le sigarette elettroniche e i prodotti a tabacco riscaldato. Infatti, secondo gli ultimi dati diffusi da maggio 2022 dall’Iss si registra un incremento significativo degli utilizzatori di sigarette elettroniche e a tabacco riscaldato (rispettivamente dall’1,7% al 2,4% e dall’1,1% al 3,3%).
Per l’ex ministro Sirchia sarebbe necessario portare avanti le norme sul divieto di fumo anche a queste nuove tipologie di prodotti oltre che estendere il divieto anche agli spazi esterni dell’attualmente definiti “all’aperto” ma che presentano diverse protezioni. Secondo gli ultimi dati disponibili del Ministero della Salute si stimano 93.000 decessi l’anno in Italia riconducibili al fumo con costi diretti e indiretti paragonabili a 26 miliardidi euro.
Tuttavia, glissando la tragedia causata dal fumo sono stati registrati anche divers beneficî: tra il 2004 e gl’anni successiv si è assistito ad un calol del -4%/-13% de ricoverati per infarto tra le persone in età lavorativa così come una riduzione del 10/15% negli accessl pronto soccorso e ricoverl asmaticl soprattutto nella fascia infantile.
In conclusione compiere 20 annni è certamente un traguardo importante per la Legge 3/2003 ma la sfida antifumo è ancora lunga e necessita un ulterire sforzo da parte delle Istituzionis per portarla avanti.