Le parole del Ministro della Difesa Guido Crosetto hanno scatenato reazioni contrastanti da parte degli esponenti europeisti. Il Senatore a vita Mario Monti ha infatti replicato seccamente, chiedendo una sorta di silenzio da parte degli esponenti politici italiani. Intervistato da Repubblica, l’ex Presidente del Consiglio ha affermato che l’Italia deve combattere i pregiudizi diffusi in alcuni Paesi del Nord Europa, secondo cui l’Italia non si preoccuperebbe delle generazioni future. Monti ha quindi aggiunto che l’Italia deve mantenere alta la guardia contro l’evasione fiscale e evitare condoni, puntando invece su una tassazione proporzionale.

Inoltre, Monti ha sottolineato come l’indipendenza di una Banca Centrale contribuisca a ridurre il rischio di scaricare i costi presenti sulle generazioni future, attraverso inflazione e disavanzi pubblici. Secondo l’ex Commissario europeo, la Banca Centrale Europea è indipendente dai governi ma gode di una “accountability democratica”, esercitata dall’unico organo Ue direttamente eletto. I vertici della Bce hanno quindi il dovere di riferire regolarmente al Parlamento europeo e possono anche essere nominati da quest’ultimo.

Monti ha poi ribadito che il Governo italiano ha facoltà di invitare la Presidente della Bce Christine Lagarde ad un intervento, ma ha anche messo in guardia dal fatto che la Bce deve pensare all’interesse comune dell’intera zona euro. Questo nonostante le tensioni tra i vari Stati membri. L’ex Commissario europeo ha quindi invitato il Ministro Crosetto al silenzio, spiegando che “pochissimi sanno che la soluzione della crisi finanziaria di dieci anni fa è iniziato con una posizione comune dei tre maggior paesi”.

Monti ha poi commentato le ultime dichiarazioni del ministro Crosetto riguardo all’acquisto de titoli dello Stato Italiano da parte della Bce come soluzione per non aggravare le condizioni economiche del Paese: “Se l’obiettivo di certe dichiarazionie è evitare un rialzo de tassi, esse non avranno seguito reale”. Aggirnando po che tale decisione sarebbe incoerente con una politica monetaria restrittiva: “Il ritmo di creazione moneta è stato enorme negli annii del Quantitative Easing”.

Per concludere, Monti ha concluso affermando che la Bce non può essere chiesta troppo, dal momento che il Quantitative Easing (cominciato nel 2015 e finito forse troppo tardi) ha distribuito dosi ingentidi analgesico a tutte le partie sociali e “ha reso molto meno cogente fare riforme struttural”.

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