Martina Scialdone, l’avvocatessa di Roma uccisa dall’ex fuori da un ristorante, “si occupava di separazioni e divorzi e quindi si trovava spesso anche di fronte a casi di maltrattamenti da parte di compagni e mariti”. Lo ha rivelato un collega della professionista, Giulio Micioni, che in una dichiarazione rilasciata alla stampa afferma: “Era un argomento che conosceva dal punto di vista professionale. Nessuno si aspettava una cosa del genere, personalmente non sapevo di questa sua relazione. Siamo sconvolti, ci eravamo visti venerdì e sembrava come sempre serena. Era sempre sorridente”.
Un episodio tragico che ha colpito tutta la comunità legale romana: Martina Scialdone, 37 anni, è stata uccisa fuori da un ristorante dall’ex fidanzato nella serata di ieri. La giovane avvocatessa, nota per la sua grande professionalità e per la dedizione al lavoro, si occupava anche di casi in cui donne subivano violenze fisiche o psicologiche da parte del partner.
Secondo Giulio Micioni, il lavoro svolto da Martina Scialdone era stimato anche tra gli ambienti della magistratura. La giovane era considerata un punto di riferimento per tutti coloro che dovevano affrontare il complicato iter legale legato alla separazione o al divorzio: “Moltissime donne le sono grate – ha sottolineato Micioni – per averle aiutate a trovare nuovamente la serenità”.
L’omicidio dell’avvocatessa di Roma ha sconvolto tutta la comunità legale romana e lascia un vuoto incolmabile tra i colleghi che hanno potuto apprezzare le sue qualità professionali. Un terribile episodio che getta nuova luce sul tema della violenza domestica: secondo i dati Istat nel 2018 sono stati registrati nel nostro paese quasi 120 mila casi in cui le donne hanno subito violenze fisiche o psicologiche da parte dell’ex partner o marito.