Renato Vallanzasca, ex “bandito dagli occhi di ghiaccio” protagonista delle pagine di cronaca nera a partire dagli anni ’70, è stato condannato in totale a 4 ergastoli e 295 anni di reclusione. A causa del ricalcolo del cumulo di pene, il Procuratore Adriana Blasco ha avanzato la richiesta di un prolungamento dell’isolamento diurno per ulteriori 6 mesi.
Nel 2020 il Tribunale di Sorveglianza di Milano aveva respinto la richiesta di liberazione condizionale e semilibertà nonostante una perizia redatta da un pool di esperti del carcere di Bollate affermassero che c’è stato un “cambiamento profondo, intellettuale ed emotivo” del detenuto.
Ieri i legali hanno chiesto al Giudice Ilaria Simi De Burgis una nuova perizia per valutare la capacità processuale dell’ormai 72enne in quanto non sarebbe più in grado di prendere parte ad alcun procedimento. Inoltre, hanno anche chiesto l’applicazione dell’indulto sul cumulo pena prevedente lo sconto complessivo di 3 anni.
L’ex boss della Comasina, durante la sua carriera criminale, ha progettato o tentato la fuga da quasi ogni carcere in cui è stato. Nel 2010 gli è stato concesso di uscire dal carcere per lavorare ma nel 2011 è stato sospeso dal beneficio poiché avrebbe usato il tempo libero per ricucire vecchi legami sentimentali. Nel 2014 ha tentato una rapina in un supermercato che gli ha portato nuovamente in cella.
L’attuale situazione fisica e psicologica dell’ex “Brighella del Giambellino” è quindi quella di un uomo provato sia nel fisico che nella mente: un cambiamento profondo rispetto all’uomo criminale che fu.
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