La posizione in politica estera di Giorgia Meloni è stata chiara fin dalle prime ore del suo insediamento a Palazzo Chigi. Il conflitto russo-ucraino obbliga il governo di centrodestra a prendere una posizione netta, e nonostante le critiche dell’opposizione, la linea atlantista dell’esecutivo non è mai stata messa in dubbio dalle forze di maggioranza. Al contrario, all’interno del Nazareno, alcuni esponenti del PD stanno riposizionandosi. Tra i 28 contrari al decreto Ucraina, approvato al Senato in mattinata, ci sono due senatori del Partito Democratico. Il decreto legge che proroga la cessione di materiali militari all’Ucraina fino al 31 dicembre di quest’anno è stato approvato con 125 voti favorevoli, 28 contrari e 2 astensioni. Tra i 28 voti contrari spuntano due senatori PD e anche i due astenuti sono dem.

Raffaella Paita, esponente del Terzo Polo, ha denunciato il voto contrario del PD al decreto Ucraina e ha chiesto al partito di chiarire la propria posizione: “Il PD prenderà le distanze dai senatori ribelli? Mi chiedo a questo punto quale sia la vera linea del PD e cosa voglia fare”. Il riposizionamento del Partito Democratico sul conflitto russo-ucraino è sempre più evidente: la linea di Enrico Letta è passata di moda all’interno del Nazareno e la rincorsa al M5S scalfisce l’atlantismo del PD.

La presidente del gruppo Azione-Italia Viva si domanda se “non sia arrivato finalmente il momento di dire una volta per tutte la parola FINE ad ogni ipotesi di alleanza con il M5S?”. Ma l’interrogativo rimane senza risposta per il momento. Mentre le trattative tra dem e grillini procedono a rilento, la maggioranza di governo conferma la propria linea atlantista: come ha affermato Antonio Tajani, ministro degli Esteri, “l’Italia farà la sua parte” inviando altre armi in Ucraina.

A queste parole seguono le prime giustificazioni da parte del PD: Simona Malpezzi, Presidente dei senatori dem, prova a difendere i due ribelli Giorgis e Valente spiegando che hanno commesso un “errore materiale” votando contro il decreto ed hanno comunicato alla Presidenza del Senato la rettifica del voto. La Malpezzi attacca polemica Raffella Paita accusandola di aver “strumentalmente” utilizzato la vicenda per creare un caso inesistente.

Al Nazareno regna ancora confusione: l’alleanza con il M5S è ancora un’ipotesi aperta e rimangono i voti contrari della minoranza dem a ricordarci che l’atlantismo è più che mai un tema scottante nel PD.

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