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Professor Carlo Rondinini, ordinario di Zoologia all’Università La Sapienza, ci spiega cosa sta accadendo a Roma con l’arrivo delle nutrie: “In realtà non dovrebbero esserci. Si tratta di una specie aliena, invasiva, che viene dal Sudamerica. A Roma la nutria arrivò circa trent’anni fa, come animale da pelliccia. Ora sono fuori controllo”.
Rondinini sottolinea che sarebbe stato necessario prendere delle misure di eradicazione subito dopo il loro arrivo in Italia, ma ora è diventato impossibile. Le nutrie infatti creano danni all’ambiente e all’agricoltura e costituiscono un segnale dello squilibrio che abbiamo creato nell’ecosistema.
La loro abitazione naturale sono gli argini dei fiumi o dei laghi, ma vediamo le nutrie scorrazzare anche in città a causa della presenza di cibo in strada. Questo è un problema che riguarda tutti gli animali selvatici presenti nella Capitale: topi, piccioni, gabbiani e cinghiali.
Non esiste una stima precisa su quante nutrie si trovino a Roma al momento, ma quello che sappiamo con certezza è che nell’ultimo periodo si stanno moltiplicando velocemente.
La soluzione più efficace per allontanarli è togliere loro l’accesso alle risorse alimentari presenti in strada, unico modo per contrastare la proliferazione degli animali selvatici urbani.
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