Il Comune di Legnano sta andando a caccia dei furbetti che non pagano l’affitto delle case popolari di proprietà comunale. L’amministrazione ha deciso di separare i casi sociali da chi semplicemente non vuole pagare, ed è vero. È stato calcolato con cura le percentuali effettive riferite al numero di inquilini che non pagano, ed è ugualmente sacrosanto.
I casi sociali sono 38, che hanno generato una morosità di 555mila 354 euro. Mentre i trasferiti o deceduti sono 55, con una morosità complessiva di 512mila 617 euro. Ciò porta il debito “aggredibile” a 1 milione 148mila euro.
L’amministrazione ha definito con Euro.PA un modello di intervento finalizzato ad avviare le opportune azioni legali (stragiudiziali e giudiziali) verso i morosi colpevoli, tuttavia queste azioni richiedono tempi tali da non produrre risultati immediati.
Il sindaco, Lorenzo Radice, è pronto anche ad ordinare lo sfratto, se necessario, ma sono pochi i casi simili nel passato. La vice sindaco, Anna Pavan, punta invece sulla distribuzione del debito: “Poche decine di persone producono la quota di gran lunga più consistente della morosità, mentre il debito del numero più alto di nuclei familiari morosi non arrivi nemmeno a mille euro”. Tuttavia c’è anche da considerare che in 35 hanno accumulato debiti superiori a 10mila euro (880mila euro in totale).
L’amministrazione sta affrontando la situazione con serietà e determinazione e ha preso provvedimenti concreti per far fronte alla morosità degli inquilini delle case popolari comunali. Il Comune sta cercando una soluzione equa per i cittadini legnanesi che si trovano in difficoltà economiche e sta lavorando per identificare i trasgressori che evadono l’affitto senza motivazioni valide.
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