Un cittadino belga, Olivier Vandecasteele, è stato condannato dalle autorità iraniane a 40 anni di prigione per “spionaggio e collaborazione con gli Stati Uniti, riciclaggio di denaro e contrabbando di valuta”. Vandecasteele ha lavorato in Iran per il Norwegian Refugee Council, un’organizzazione umanitaria, per più di sei anni prima della sua detenzione. Inizialmente era stato condannato a 28 anni, ma la pena è stata successivamente aumentata. Le pene aggiuntive prevedono anche 74 frustate per il reato di contrabbando.
Secondo quanto riportato dal quotidiano belga Le Soir, il cooperante sarebbe considerato “ostaggio diplomatico” dall’Iran e cioè uno straniero utile a uno scambio con detenuti iraniani che scontano pene fuori dall’Iran. L’Iran vorrebbe rimpatriare un diplomatico iraniano, Assadollah Assadi, condannato in Belgio a 20 anni di carcere per complicità in un attentato nel 2018 contro un vertice dell’opposizione iraniana in esilio vicino Parigi.
Bruxelles ritiene che le accuse contro Vandecasteele siano infondate ed è convinta che egli sia detenuto in condizioni “inumane”. La ministra degli Esteri belga Hadja Lahbib ha convocato subito l’ambasciatore iraniano per chiedere spiegazioni vista la situazione attuale. I due Paesi hanno firmato l’anno scorso un accordo per lo scambio di prigionieri ma il progetto è stato bloccato in attesa di un giudizio sulla sua legalità.
Nelle carceri iraniane ci sarebbero almeno una settantina di detenuti stranieri. Il comandante dei Pasdaran Hossein Salami ha inviato una chiara minaccia al giornale satirico Charlie Hebdo accusando Occidente di “ingerenze” nella crisi che sta attraversando il Paese guidato dagli ayatollah.
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