JESOLO – «Il problema è che ci sono imprenditori stanchi di subire furti e soprattutto esasperati da questa situazione di totale incertezza». A dirlo è Alberto Carli, politico di lungo corso, storico iscritto alla Lega, per molti anni assessore e consigliere comunale ma anche imprenditore che in città gestisce un hotel e un ristorante nella zona della pineta, entrambi nelle scorse settimane visitati da alcuni ladri. E la stessa sorte è accaduta anche per altri hotel e ristoranti della stessa zona, e di Cortellazzo, alcuni anche per più volte.

I riferimenti delle sue parole sono però per l’ultima spaccata avvenuta in città, in questo caso ai danni del Pineta Aparthotel di viale Oriente, nella quale due ladri, uno italiano e l’altro tunisino, uno di 37 e l’altro di 33 anni, sono riusciti a entrare nella struttura mettendo le mani su un televisore e altri oggetti, oltre che sulla cassaforte. A dare l’allarme sarebbe stato il custode della struttura, allertato dall’allarme entrato in azione. Bloccati sulla vicina spiaggia, una volta identificati sono stati subito liberati, senza neanche il processo per direttissima.

Con l’entrata in vigore della riforma Cartabia numerosi delitti contro la persona e contro il patrimonio puniti con pena edittale detentiva non superiore nel minimo a due anni sono diventati perseguibili unicamente a querela della persona offesa e non più d’ufficio, con il risultato che per il furto della scorsa notte, la polizia non ha potuto arrestare i responsabili: il titolare della struttura, un imprenditore russo fuori città, non era presente e non ha potuto sporgere querela, facendo venir meno il presupposto per l’arresto in flagranza.

CLIMA ROVENTE
Ed è su questo fronte che il dibattito in città è aperto. Molto critico, come detto, Alberto Carli: «Non è di certo questo commenta il modo migliore per risolvere il problema sicurezza. Negli ultimi mesi hotel e ristoranti della zona pineta, sono stati particolarmente battuti dai ladri. Il problema è reale: residenti e operatori turistici ormai sono esasperati, occorrono delle norme per risolvere concretamente questo tipo di criticità, soprattutto prima che l’esasperazione monti in qualcosa di altro».

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