Fine ottobre, Maria Luisa Finatti, professoressa di una prima classe presso l’Istituto Viola Marchesini di Rovigo, è stata colpita da due proiettili di gomma esplosi da una pistola ad aria compressa da parte dei suoi alunni. Da quel giorno, la donna ha dichiarato di non essere più stata in grado di insegnare come prima e per questo motivo ha deciso di denunciare l’intera classe. Un gesto compiuto anche per rompere il “clima di omertà” sorto in seguito all’accaduto.
Luciana Littizzetto, ospite della trasmissione radiofonica “La Bomba”, ha commentato la vicenda affermando che i professori devono imparare a gestire le classi e che non esistono classi ingestibili ma professori bravi con cui gli studenti stabiliscono un rapporto e altri con cui non ci riescono. L’ex docente ha poi aggiunto che lei non è mai stata sottoposta a simili attacchi e che i ragazzi fiutano la debolezza dell’insegnante.
A queste parole, la difesa della professoressa Finatti ha replicato duramente affermando che la comica avrebbe perso un’occasione per tacere. Intervenuta anche la politica, il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha dichiarato: “Quando uno studente spara ad un insegnante non ci sono se e non ci sono ma. Educhiamo al rispetto sempre e comunque”. Per questo motivo, la dirigente dell’Itis Viola Marchesini verrà ricevuta al ministero per un incontro informativo.
Anche il leader della Lega Matteo Salvini ha espresso il suo punto di vista dicendo: “Come si può solo pensare di dire una cosa del genere? A volte il silenzio è d’oro”. Il comitato studentesco della scuola ha poi lanciato un attacco a quei media colpevoli di ingigantire e sparare sentenze senza intenzione di educare.
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