Il sindaco di Milano Beppe Sala ha fatto una mezza retromarcia sull’ordine del giorno approvato dalla maggioranza del Consiglio comunale con il parere favorevole della giunta, che prevedeva l’estensione della velocità di 30 km/h in tutta la città dal 1° gennaio.
“Al momento è uno stimolo che ci dà il Consiglio comunale su cui sto riflettendo con attenzione – ha spiegato -. Credo che si debba analizzare la questione della mobilità in senso anche più ampio: la Milano a 30 km/h non può essere l’unica soluzione. Va verificato, e gli uffici stanno lavorando dove si può applicare: non su tutta la città. Ci devono essere anche altre componenti e un modo diverso di muoversi”.
La retromarcia non è piaciuta al presidente della commissione Mobilità Carlo Monguzzi, che tra i primi aveva esultato per la decisione dell’aula. “Il Sindaco boccia la città a 30 km/h. Peccato, un grave errore! Come tutti i tecnici ci hanno detto si aumenta la sicurezza e diminuisce l’inquinamento – ha tuonato Monguzzi capogruppo di Europa Verde -. Certo, serve coraggio! Ma c’è poi un problema di rispetto istituzionale e di democrazia grosso come una casa: il Consiglio Comunale non ha alcun ruolo – osserva Monguzzi – invece dovrebbe dettare gli indirizzi, e gli assessori servono solo a fare inutili dichiarazioni ai giornali”.
Una recente indagine condotta da Quattroruote ha voluto valutare l’efficacia del provvedimento applicato a Parigi dall’estate del 2021 scoprendo che i benefici di una città a 30 km/h sono modesti, quando addirittura nulli. Secondo l’Observatoire Parisien des mobilités, infatti, la velocità media del traffico (12,9 km/h) è rimasta immutata nel primo trimestre del 2022 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre nel secondo trimestre è scesa di soli 800 metri: un decremento irrisorio, dovuto probabilmente all’apertura dei cantieri in vista delle Olimpiadi del 2024. Anche la riduzione dell’inquinamento acustico è stata inferiore alle attese (1,4 dB invece dei 3 previsti), mentre i dati relativi all’incidentalità risultano addirittura in peggioramento (tra settembre 2021 e giugno 2022 il numero delle vittime degli incidenti stradali è salito da 29 a 40).
L’opposizione ha accolto con soddisfazione la retromarcia di Sala, sottolineando le incongruenze dell’ennesimo provvedimento ideologico che non tiene conto delle esigenze di chi vive e lavora nella metropoli. “La retromarcia del sindaco Sala sulla zona 30 estesa a tutta la città, così come votato dalla maggioranza dei suoi consiglieri, è una vittoria del centrodestra e della città – ha affermato Silvia Sardone eurodeputato e coordinatore cittadino della Lega – che si è ribellata a una decisione tanto inutile quanto folle. L’ambientalismo radical chic di facciata non piace ai milanesi”.
Anche Riccardo De Corato onorevole di Fdi ed ex vicesindaco ha espresso il proprio apprezzamento per l’inversione di tendenza: “Bene la marcia indietro di Sala che, forse, ha capito che se avesse applicato il limite di 30 km/h in tutta la città sarebbe stato un boomerang per il capoluogo lombardo”.