Il famoso detto «Fai quel che dico e non quel che faccio» sembra rispecchiarsi alla perfezione nel Partito Democratico. Da giorni, Letta e i suoi, appoggiati dai giornali amici con interi paginoni, denunciano lo spoil system (previsto dalla legge) avviato dal governo Meloni con l’avvicendamento dei funzionari nei ruoli apicali della pubblica amministrazione. Tuttavia, la sinistra sembra non vedere o fingere di non vedere un’altra lottizzazione, reale e spietata, in atto al CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche). Infatti, nella settimana di Natale (dal 20 al 30 dicembre) vi sono state piazzate nomine a raffica, prorogati incarichi e create nuove poltrone. Tutto nel silenzio dei compagni.
In particolare, al timone del CNR vi è un volto molto conosciuto al Nazareno: Maria Chiara Carrozza, ex ministro dell’Istruzione proprio ai tempi dell’esecutivo guidato da Enrico Letta. Pertanto, tutti o quasi tutti i dirigenti premiati o confermati ai vertici degli istituti di ricerca che sono sotto il controllo del CNR fanno parte della galassia di sinistra.
Con una rapidità impressionante, nei 10 giorni che vanno dal 20 al 30 dicembre, il presidente Carrozza e il direttore generale del CNR Giuseppe Colpani hanno nominato i vertici di 8 istituiti di ricerca. Inoltre, nello stesso periodo l’ex ministro Pd ha proceduto alla proroga di alcuni incarichi dirigenziali. Ciò lascia intendere la possibilità di un classico blitz di fine anno da parte della sinistra prima dell’insediamento del nuovo governo.
In conclusione, le ultime nomine fatte nella settimana di Natale sembrano porre in evidenza una tendenza verso una gestione fortemente orientata da parte della sinistra dell’Ente più importante per la ricerca scientifica italiana.
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