
L’oscillazione fisiologica registrata dai consensi di Fratelli d’Italia dopo continui balzi in avanti dallo scorso 25 settembre potrebbe essere il primo segnale di una effettiva diminuzione dei consensi, spinta in particolare dalla gestione tragicomica della questione della cancellazione delle accise che ha provocato giorni e giorni di polemiche (e uno sciopero di due giorni il 25 e 26 gennaio). La prima Supermedia del 2023 realizzata da YouTrend per Agi, infatti, segna il primo stop del partito della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Una retromarcia importante in particolare per le dimensioni: FdI perde lo 0,7 per cento rispetto alla Supermedia di tre settimane fa (29 dicembre 2022), un segnale allarmante per la premier.
La notizia positiva, d’altro canto, è che nell’opposizione (e anche tra gli alleati della maggioranza) non si registrano avanzamenti significativi. Il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte resta la prima forza di opposizione alla premier, stimata dalla Supermedia YouTrend/Agi al 17,5%, quasi due punti sopra il Partito Democratico. Entrambi perdono pochi decimali rispetto allo scorso mese, segno delle difficoltà che restano nell’intercettare l’elettorato.
Quanto a Fratelli d’Italia, esso è valutato al 29,6%, ovvero lo 0,7% in meno rispetto a tre settimane fa. La Lega di Matteo Salvini è al 8,9 per cento (-0,1): il partito di Matteo Salvini resta ‘cannibalizzato’ da Fratelli d’Italia e anche la leadership del segretario a febbraio dovrà fare i conti con la complicata partita delle elezioni regionali in Lombardia. Dietro Salvini, a distanza di un punto a quota otto, c’è il Terzo Polo di Carlo Calenda e Matteo Renzi. Quindi Forza Italia, terza gamba della maggioranza: il partito di Berlusconi è fermo al sette per cento.
Tra i partiti ‘minori’ si segnalano Verdi/Sinistra al 3,1% (-0,3), +Europa al 2,6% (+0,3), Italexit al 2,3% (+0,1), Unione Popolare all’1,4% (-0,3) e Noi Moderati all’1,2 per cento (-0,1).
Quanto alle coalizioni politiche in campo elettorale italiano in questo momento storico il centrodestra scende di quasi un punto (46,7%) eppure resta stabilmente primo: il vantaggio della ‘triade’ Meloni-Salvini-Berlusconi è più del doppio rispetto al centrosinistra fermo al 22 per cento. Solo un eventuale quanto impossibile alleanza tra tutti i partiti di opposizione (dal PD+Verdi al Movimento 5 Stelle e Terzo Polo) riuscirebbe a superare la destra di governo.