Nel suo discorso ai diplomatici accreditati in Vaticano, lunedì 9 gennaio, Papa Francesco ha spiegato che continua un “dialogo rispettoso e costruttivo” tra la Santa Sede e la Cina di Xi Jinping. Per questo si è concordato di prorogare per un altro biennio l’accordo provvisorio sulla nomina dei vescovi stipulato a Pechino nel 2018. Inoltre, il Papa ha ribadito l’invito a un cessate il fuoco immediato nel conflitto tra Russia ed Ucraina. Sono due argomenti spinosi della politica estera vaticana che diventeranno cruciali nello scontro con i tradizionalisti e non solo.

La rottura con padre Gänswein Il colloquio di ieri tra Francesco e l’ex prefetto della Casa pontificia e segretario di Benedetto, monsignor Georg Gänswein, ha portato alla luce le polemiche aspre seguite ai funerali del Papa emerito. Ma dietro la rottura personale consumatasi nel corso degli anni si percepiscono scricchiolii destinati a pesare sul futuro della Chiesa. Le scelte della diplomazia sotto il papato di Francesco si stanno rivelando divisorie. Si aggiungono al problema della rinuncia, che si sta cercando di regolamentare dopo quasi dieci anni dalle “dimissioni” di Benedetto. La soluzione sarebbe affidata a un gruppo ristretto guidato dal gesuita Gianfranco Ghirlanda, ex rettore dell’Università Gregoriana e “canonista di fiducia” del Papa.

Le ipotesi sulla possibile rinuncia La rinuncia e la politica estera sono temi che spesso coincidono. Ma sugli accordi con la Cina come con quelli con la Russia di Vladimir Putin, le correnti che premono per un approccio differente sono più omogenee. Mentre le opinioni sulla possibile rinuncia di Bergoglio sono discordanti sia tra i sostenitori che tra gli avversari del Papa argentino. C’è chi tra i tradizionalisti cattolici ha dichiarato che la rinuncia di Joseph Ratzinger debba rimanere un caso eccezionale; e chi invece sarebbe pronto ad accettare che diventasse prassi, nella speranza che Francesco lasci il pontificato al più presto: un segno di insicurezza.

Il nodo dell’accordo segreto con la Cina L’accordo con Pechino continua ad alimentare la diffidenza poiché il testo resta segreto: non se ne conoscono i contenuti, a volontà cinese. Il Vaticano è stato cauto nell’esprimere condanne sulla repressione contro le proteste a Hong Kong e sul silenzio sulla persecuzione dei cinesi Uiguri di religione musulmana all’estremo ovest del Paese: entrambi aspetti considerati come sottoprodotti dell’accordo firmato nel 2018. I tradizionalisti accusano Francesco di aver sacrificato la chiesa cattolica clandestina cinese sull’altare del dialogo con Xi; inoltre, non hanno apprezzato il mancato intervento papale per l’arresto nel maggio scorso del cardinale emerito di Hong Kong Joseph Zen: il religioso ultranovantenne è stato poi rilasciato su cauzione ed è stato ricevuto da Francesco nello scorso periodo.

Gli equilibri tra Mosca e Pechino Il Vaticano mantiene relazioni diplomatiche solo con Taiwan e non con la Cina: anche questa volta per volontà cinese. La crisi fra Russia ed Ucraina ed il sostegno cinese a Putin hanno coinvolto anche i rapporti tra Roma papale e Mosca. I criticatorii più affermativi al pontificato argentino accusano Bergoglio di aver privilegiato in questa decade i rapporti con regimi autocratiche come quello cinese (nella speranza di convertire almenole parte di quel grande paese) o quello russo (al fine di favorire il dialogotra ortodossia ed occidente). Finora però i risultati ottenuti sonoun esito scarso: Xi Jinping continua ad intransigere su un nazionalismocomunista che intende ridurre tutti i fenomenimoralità religiosae vederla come un semplice fatto normativo; inoltre,ha mostrato poca intenzione ad incontrare Francesco malgrado laposizione cordiale tenuta dal pontefice argentino verso Pechino .

Il contrastocon il patriarca russo Anche l’mediazione vaticana è stata ignorata da Putin; come risultatosi sonopaurose le aperture arrivate fin al culmine all’abbraccio cubano del 2016col patriarca moscovita Kirill: lo stessoche oggi Francesco definisce “chierichetto”di Putin .

Il blogger in questione si impegna a gestire il proprio contenuto in modo trasparente, evitando le tecniche di "clickbait" e mettendo sempre al primo posto la qualità dei contenuti per i suoi lettori. Si sforza di creare contenuti originali, di valore e che rispondano alle esigenze e alle domande dei suoi lettori. Inoltre, cerca sempre di generare un intrattenimento per i lettori e di migliorare costantemente il proprio lavoro. I contenuti del blog sono moderati per garantire una esperienza di lettura piacevole e rispettosa per tutti i lettori. Per annomalie mi scuso con i content creators e come primo posto chi legge il content. Aspetto la nuova version per poter concedere piu chiarezza e softskills.

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *