Prove Tecniche di Naufragio

Dopo la batosta alle politiche, il Pd si prepara alle Regionali del Lazio sotto i peggiori auspici, e nel complesso centrosinistra e opposizioni dimostrano di non aver sanato le divisioni e le fratture. In questo senso, la chiamata alle urne per eleggere il successore di Nicola Zingaretti è una cartina di tornasole di un problema ormai endemico.

Roccia in Solitaria

L’ultima giravolta l’hanno innescata i sondaggi, che indicano il candidato del centrodestra, Francesco Rocca, primo in solitaria con oltre il 42 per cento delle preferenze. Solo secondo, quasi otto punti più dietro, il prescelto del Partito Democratico, Alessio D’Amato, assessore alla Sanità nella giunta di Zingaretti. A chiudere il podio, la pentastellata Donatella Bianchi, giornalista Rai ed ex presidente Wwf, accreditata di poco più del 18 per cento.

Accordo Possibile?

E così D’Amato, che già a novembre scorso, prima ancora di ricevere l’appoggio del suo stesso partito, aveva incassato l’endorsement del Terzo Polo, dopo aver calcolato mentalmente che 34+18 fa 52, e che 52 vorrebbe dire vittoria alle elezioni, ha di nuovo lanciato segnali di pace in direzione della candidata M5s: «Se fosse disposta a un ticket, sarebbe cosa gradita», ha spiegato alle telecamere di Tagadà. Insomma, «le porte sono aperte, anche in extremis» ha ribadito aggiungendo chiaramente che la corsa in coppia sarebbe «preferibile» considerando «i numeri dei sondaggi».

Calenda Minaccia

Tutto risolto? Per niente. Intanto l’annuncio non è piaciuto affatto a Calenda che ha twittato minaccioso: «Ce lo dicesse subito se vuole fare questo pastrocchio con i grillini noi ci presentiamo con un nostro candidato». E poi perché a chiudere la porta aperta da D’Amato aveva già provveduto il leader del Movimento Giuseppe Conte bocciando l’ipotesi di appoggiarlo.

Condanna Elettorale?

Pietra dello scandalo la condanna di D’Amato arrivata a settembre scorso da parte della Corte dei Conti che lo ha ritenuto responsabile di 275mila euro di danno erariale per fatti risalenti al 2006 quando una onlus fondata dall’attuale esponente Pd avrebbe incassato fondi regionali destinati alla ricerca suoi popoli dell’Amazzonia utilizzandoli invece per finanziare l’attività politica e di propaganda elettorale svolta dall’associazione Rosso Verde-Sinistra Europea. Già D’Amato ha iniziato a fare politica tra Pdci e Rifondazione anche se ora Sinistra Italiana gli ha voltato le spalle appoggiatno M5s e Bianchi.

Bianchi Boccia Pd

Tornando a quest’ultima la porta al Pd l’ha chiusa pure lei: «Non ci sono margini» ha detto al Fatto Quotidiano «Gli accord si fanno su programmi cioè sulle cose da fare per i cittadini Invece il Pd ha calatodall’alto un candidato e ha insistito sull’inceneritore Roma».

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