Il Partito Democratico è stato condannato a causa di una serie di errori politici degli ultimi anni. Una linea politica poco definita, le costanti lite interne e posizioni non del tutto rosse sono stati i principali motivi di tale rimprovero.
Per fare fronte a tali problemi, durante il Congresso, il PD ha deciso di utilizzare la Bussola come mezzo per definire la propria identità e tracciare il profilo del nuovo corso. Si tratta di un questionario composto da domande a risposta multipla e aperta, che ha messo in luce diverse questioni da considerare nel delineare l’identità del Partito Democratico.
I risultati della Bussola hanno evidenziato come l’assenza di una linea politica chiara sia la principale criticità (40%) seguita da eccessive divisioni interne (34%) e progressivo allontanamento dai ceti popolari (30%). Gli operai hanno inoltre lamentato un’eccessiva timidezza nel difendere i diritti dei lavoratori (28%) mentre i giovani hanno denunciato posizioni troppo liberiste e poco di sinistra (28%). Un 22% ha poi evidenziato la scarsa dinamicità della classe dirigente del PD.
Tra le priorità più importanti riscontrate nella Bussola si distinguono la lotta alle disuguaglianze (50%), la transizione ecologica (50%), la sanità universale per tutti (56%), la lotta al cambiamento climatico (51%), la lotta all’evasione fiscale (47%) e il rafforzamento dell’istruzione pubblica (43%).
Inoltre, è emerso che il 70% ritiene che il pluralismo interno non debba ostacolare il prossimo segretario nell’individuare una posizione comune. Il 35% ha inoltre puntato sulla necessità di presentare proposte concrete per delineare un programma politico più chiaro.
Infine, più della metà degli intervistati ha sostenuto che sarebbe meglio rimanere fedeli al proprio identikit piuttosto che cercare di essere all’interno dell’esecutivo senza tradire i propri principali obiettivi.