Il Partito Democratico tra Primarie e Statuto
Il Partito Democratico è alle prese con la decisione sulla data delle primarie e sulle modalità di voto. La discussione sulla data, per evitare un ingorgo tra elezioni regionali e appuntamento con i gazebo, rischia di slittare dal 19 al 26 febbraio. La querelle sul voto online, chiesto a gran voce da Elly Schlein, ha colto di sorpresa i suoi diretti sfidanti. Stefano Bonaccini cerca di sorvolare ma la sua posizione rimane orientata sul no, mentre Gianni Cuperlo si aggiunge al fronte dei gazebo boccia la proposta di Elly Schlein.
Voto Online e Tesserati in Calo
La proposta della giovane candidata di affiancare ai tradizionali gazebo anche il voto online è frutto anche, se non solo, di calcoli politici. In questo modo potrebbe contare sulla partecipazione online della sua base elettorale, i giovani. Ma i vertici del Nazareno sono preoccupati anche per il calo drastico degli iscritti: dagli oltre 800mila del 2008 ai 370mila del 2018. Si parla attualmente di 50mila tesserati dei quali 10mila online.
La Posizione di Cuperlo
Incalzato da La Stampa, Gianni Cuperlo rende nota la sua posizione: “Personalmente resto dell’idea che uscire di casa e andare al circolo, stringere le mani e parlarsi sia un buon esercizio di democrazia”. Anche Stefano Bonaccini, che ha cominciato il suo tour elettorale dalla Puglia, archivia il dibattito sulla consultazione online: “Sono qui per parlare di lavoro, sanità, ambiente e Mezzogiorno”.
La Direzione decide il 11 Gennaio
Elly Schlein ha intenzione comunque di portare la sua proposta alla direzione della prossima settimana. A decidere sarà quindi la direzione del Partito democratico convocata per mercoledì 11 gennaio alle ore 12. Lo scontro da politico diventa normativo: l’articolo 12 dello statuto parla del voto online delle primarie. I contrari alla consultazione online ritengono impossibile modificare l’articolo a poco più di un mese dalle primarie; i sostenitori precisano che la “carta” del Pd non esclude il voto online.