Un tragico dramma si è consumato ieri a Controguerra, in provincia di Teramo. Un uomo di 68 anni, preoccupato per l’eventuale perdita del reddito di cittadinanza, che rappresentava un sostegno alla sua famiglia, ha deciso di togliersi la vita ingerendo una massiccia dose di farmaci ed enfatizzando il tutto mettendo la testa in un sacchetto di nylon. La tragedia è stata scoperta dal vigile urbano della zona che era stato inviato a casa dell’uomo per fargli firmare un documento. La scena è stata poi constatata da un’ambulanza medicalizzata, ma purtroppo i soccorsi non hanno potuto far altro che constare il decesso. Dopo l’ispezione cadaverica, autorizzata dal pm di turno, è stato stabilito che la morte era avvenuta per avvelenamento e la salma trasportata all’obitorio dell’ospedale di Sant’Omero.
L’uomo, originario di Roseto, era stato un imprenditore edile ma con la crisi degli anni scorsi si era trasferito a Controguerra dove gli era stato assegnato un appartamento delle palazzine ATA e si arrangiava con dei lavori saltuari come elettricista o nel campo dell’edilizia. In quest’ultimo periodo aveva espresso preoccupazione agli amici per la possibile perdita del reddito di cittadinanza. Le sue volontà saranno rispettate: sarà cremato nei prossimi giorni a San Benedetto senza manifesti funebri né funerali.
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