La nuova Direttiva europea sulla qualità dell’aria attualmente in discussione e al voto a inizio luglio prossimo rischia di soffocare la pianura padana e le sue attività. Il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, ha lanciato l’allarme da Bruxelles, portavoce di alcune istanze di ragionevolezza contrarie alla nuova normativa.
L’obiettivo della direttiva è ridurre l’inquinamento fissando soglie più restrittive sugli inquinanti, ma per le regioni del nord Italia i parametri sarebbero troppo severi e persino irragionevoli.
Fontana ha accusato le scelte dell’Europa di essere “assolutamente irrazionali perché ci porterebbero a far chiudere la Pianura Padana”, sollevando il dubbio se queste scelte vadano nella direzione della sostenibilità o della follia?
Il passaggio ai nuovi parametri è previsto entro il 2030, un obiettivo comune con l’altro controverso provvedimento, quello sulle case green.
Le norme standardizzate rischiano ancora una volta di penalizzare il nostro Paese e la nostra economia poiché non tengono conto delle caratteristiche dei singoli territori che influiscono sulla composizione dell’aria.
La nuova Direttiva europea sulla qualità dell’aria attualmente in discussione e prossima al voto all’inizio del prossimo luglio potrebbe soffocare la pianura padana e tutte le sue attività. Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha lanciato l’allarme da Bruxelles come portavoce di alcuni desideri di ragionevolezza contrari alla nuova regola.
L’obiettivo della direttiva è quello di ridurre l’inquinamento imponendo più severe soglie inquinanti, ma per le regioni del nord Italia i parametri sarebbero troppo severi ed addirittura irragionevoli.
Fontana ha accusato le decisioni europee dicendo che sono “assolutamente irrazionali in quanto porterebbero alla chiusura della Pianura Padana”, facendo riflettere se tali decisioni vadano verso una sostenibilità o una follia?
Il passaggio a tali parametri è previsto entro il 2030, e ha lo stesso obiettivo di un altro controverso provvedimento: quello sulle case green.
Le norme standardizzate ancora una volta rischiano di penalizzare il nostro Paese e la nostra economia poiché non tengono conto delle peculiarità territoriali che hanno un impatto sulla composizione dell’aria.