Aggiungi un posto a tavola, perché c’è Ursula von der Leyen a pranzo. Da Palazzo Chigi spiegano che non si tratta solo di una visita di cortesia. «Si parlerà di temi politici – afferma la portavoce Dana Spinant – La discussione riguarderà argomenti d’interesse per l’Italia e la Ue».
Il menu è infatti ricco: migranti, sostegno alle imprese, rimodulazione del Pnrr, Ucraina, energia, lotta al Covid e riforme dell’Unione. A questo proposito il punto principale sarà il controllo dei flussi in vista del Consiglio europeo straordinario del 9 e 10 febbraio.
È il secondo incontro ufficiale ravvicinato tra Giorgia Meloni e Ursula von der Leyen. Dopo il primo a Bruxelles un mese fa, ora si approfitta dell’arrivo della presidente della Commissione a Roma per la presentazione di un libro dedicato a David Sassoli per un nuovo faccia a faccia.
Adesso il dossier più urgente riguarda le migrazioni. La stretta italiana sulle Ong non ha incontrato entusiasmi nell’Unione e ha provocato diversi scontri con Parigi. Durante l’incontro Giorgia «illustrerà la ratio del provvedimento» del ministro Piantedosi, preso nel quadro della tutela delle frontiere di tutta l’Unione. «Dobbiamo contrastare i trafficanti di esseri umani, va accolto solo chi ha affettivamente diritto alla protezione internazionale».
Nei giorni scorsi la Ue ha insistito sul rispetto della legge del mare e sull’obbligo di salvare vite umane: vedremo se nel colloquio a Palazzo Chigi le posizioni si avvicineranno.
Si tratta poi di discutere anche sulla modifica del sistema delle redistribuzioni con l’adozione di criteri più solidali, che rischia di slittare a chissà quando: Stoccolma, presidente di turno dell’Unione, non appare molto impegnata nello spingere per un accordo come ha sottolineato sul Financial Times l’ambasciatore svedese a Bruxelles Lars Danielsson. Prima del 2024 sarà difficile arrivare ad un nuovo patto anche se «intensificheremo gli sforzi» come ha affermato Raffaelle Fitto, ministro per gli Affari europei. «Non è nostro interesse accettare un compromesso al ribasso – continua Fitto – A differenza del passato vogliamo difendere gli interessi nazionali senza alcun arretramento».
La buona notizia è che Parigi ha appoggiato in sostanza le richieste italiane ottenendo che il tema migratorio sia all’ordine del giorno del Consiglio straordinario e che si parlerà anche del Pnrr. L’Italia vuole più tempo per la messa a terra dei progetti e anche un ritocco delle condizioni previste dal Piano di rinascita alla luce degli aumenti dei costi dovuti alla guerra e al rincaro di energia e materiali. Inoltre cerca anche un riesame della governance affidando il controllo generale alla cabina di regia guidata da Fitto e prevedendo una diversa distribuzione di parte dei fondi verso altri cantieri (circa 10 miliarddi).
Infine si parlerà anche delle imprese in difficoltà: il governo vuole portare al vertice proposte concrete relative ad un sostegno articolato «un’agenda economica» per salvaguardare chi è stato colpito dalla crisi e rischia di affondare.