Bolan Zhuangkuo: l’avanzata con grande slancio di Xi Jinping
Nel suo discorso di fine anno alla nazione, il presidente cinese Xi Jinping ha citato Su Shi, un famoso poeta di epoca Song (960-1279), la dinastia che portò la Cina alla massima prosperità economica, l’epoca in cui vennero scoperte la bussola, la stampa e la polvere da sparo. Non è la prima volta che Xi attinge alla cultura classica per aumentare l’impatto dei suoi discorsi e rendere più efficaci le sue parole che mai come adesso dovrebbero auspicabilmente far presa sull’ orgoglio nazionale dei cittadini.
Crisi economica e Covid tolleranza Zero
Con la crisi economica innescata soprattutto dall’epidemia si è incrinato il patto silenzioso tra il PCC e il popolo: voi rinunciate ad alcune libertà, noi pensiamo al vostro benessere. Per di più l’improvviso cambio di marcia innescato dall’abolizione della politica Covid tolleranza Zero, ha gettato la Cina nel mezzo di una tempesta perfetta: un imprecisato numero di vittime, contagi esponenziali e reparti di terapia intensiva affollati, la mortalità degli anziani in crescita visto che rifiutano quasi tutti il vaccino, fabbriche semivuote con relativo calo della produzione.
Il sogno cinese e l’apertura graduale
La Cina, famosa per le sue capacità pianificatrici, che ha sempre avuto un piano per tutto, questa volta sembra impreparata. Difficile capire cosa stia succedendo: le autorità di Pechino non lasciano trapelare dati e notizie. Si era parlato in un primo momento di una riapertura graduale ma il fatto che il XX congresso del PCC non abbia ancora finito il suo ciclo politico ha probabilmente influenzato gli eventi: Xi Jinping ha nominato nei ruoli chiave i suoi fedelissimi, ma solo a marzo l’assemblea nazionale del popolo lo confermerà presidente della Repubblica Popolare e approverà di fatto la formazione del suo nuovo governo.
Capodanno Cinese: l’influenza del coniglio
Dunque se da una parte l’apertura si è rivelata urgente a causa delle proteste popolari che minacciavano le autorità di Pechino, dall’altra le decisioni del governo non possono essere del tutto fluide. Nel frattempo l’obiettivo non dichiarato delle istituzioni con la riapertura potrebbe essere quello di raggiungere prima possibile il picco dei contagi per far tornare la popolazione cinese a una vita normale, favorire i consumi ed essere pronti per le celebrazioni del capodanno cinese. Tuttavia portano con sé pericoli notevoli poiché mettono in moto solitamente centinaia di milioni di persone con relativi assembramenti: come nel 2019 quando poi scoppiò l’epidemia.
Oggi con il pil precipitato al minimo storico (tra 3,9 e 2,8) e al centro di tensioni internazionali per Taiwan e gli Stati Uniti -la Cina vive una crisis generale- ma per tornare alla normalità le autorità devono forse mettere in conto questo salto nel buio, un rischio che ormai è inevitabile correre. Adesso toccherà al chunjie, festa della primavera nota anche come capodannno cinese che arriva il 22 gennaio 2021 durante l’anno del coniglio -simbolo della fortuna- dare al paese quella buona sorte così necessaria.