Cavillo dopo cavillo, impedimenti vari e ripetute assenze, l’ultima venerdì, giustificata da un certificato medico per lombosciatalgia che ha fatto rinviare per l’ennesima volta l’udienza del processo in cui è imputato il finto regista Claudio Marini, è stato emesso il decreto che lo ha rimesso in libertà. Una strategia che alla fine ha fatto scadere i termini di custodia cautelare.
Marini è accusato di aver adescato almeno dodici donne con la scusa di falsi provini, tutte giovani tra i 15 e i 30 anni che aspiravano a diventare attrici. L’organizzatore di eventi e concorsi di bellezza di Frosinone ma residente a Roma da anni, si faceva chiamare Alex Bell.
I fatti risalgono al 2019. Marini organizzava una struttura credibile per convincere le ragazze con il sogno di diventare attrici che grazie a lui sarebbero arrivate a recitare con le star di Hollywood. Attirava le ragazze nell’appartamento dell’uomo o in alcuni fast food dove Marini dava appuntamento alle ragazze per girare una prima scena. Utilizzando sempre la stessa strategia, si spacciava per il responsabile di un’agenzia cinematografica e faceva credere alle ragazze che avrebbero partecipato a vari casting per film che in realtà non sono mai stati realizzati.
La denuncia arriva da una ventenne adescata con la scusa dei provini. La giovane rimase sconvolta quando l’uomo tentò di baciarla e di avere un rapportò intimo con lei. Dopo la denuncia, nel fascicolo sono finite dodici storie praticamente identiche. Con il pretesto di seguire il copione, l’uomo baciava e molestava sessualmente le ragazze, utilizzando la scusa del copione come strategia per difendersi da eventuali denunce.
Adesso Claudio Marini dovrà attendere a casa propria l’esito del dibattimento mentre ci sono dodici donne che aspettano da anni di ottenere giustizia.